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lunedì 27 giugno 2016

Le mie tecniche per sentirmi bene


STRETCHING DEI MERIDIANI secondo Shatsu
La ripresa della vitalità in seguito alla mia disintossicazione DA FARMACI (tuttora in corso), sta dandomi più sprint per gli esercizi e così oltre a quelli che sto già facendo di riequilibrio dei meridiani e qualche esercizio yoga che conoscevo già, ora aggiungerò anche questa piccola serie che riguarda il muscolo Psoas e così sarà un'ora di esercizi al giorno.
Senza essere rigidi nelle pratiche che consiglio, ovviamente, sono da fare se danno benessere subito al corpo e quel senso di rilassamento che soddisfa il fisico e la mente. Per questo motivo seguo un mio ritmo nella giornata e non guardo troppo se ho fatto i minuti esatti, ma all'incirca 1/2 ora al mattino e 1/2 al pomeriggio. 
Naturalmente in questo periodo non deve mancare il bagno di sole fra le 12 e le 16 e avremo fatto il pieno di vitamina D che rinforzerà il sistema immunitario ed aiuterà anche a riposare coi muscoli più rilassati.
Segue al bagno di sole, coadiuvato da spruzzi continui sulla pelle di una soluzione di acqua e acido ascorbico, il bagno ipertermico e successiva doccia fredda, una frizione scrubbing fatta in casa con miele, sale, bicarbonato, aceto o limone, qualche goccia di olio essenziale (con questo caldo quello alla menta rinfresca molto).
Subito dopo la doccia fredda fatta ad arte secondo Kneipp, il rilassamento a letto ben coperta e per finire faccio sulla pelle olio di mandorle con qualche goccia di olio essenziale di Arancio.
Sembra più facile a farlo che a raccontarlo. Sono pratiche che faccio da anni e ormai è come lavarsi la faccia al mattino. 


Un esercizio che ultimamente amo molto è il seguente nella foto, dura solo 5 minuti e poi ci si solleva lentamente.
Distesi con un rotolino sotto la lombare allungarsi totalmente, braccia in alto tenendo vicini i mignoli delle mani con le palme rivolte verso il basso e gli alluci dei piedi si toccano.
Le istruzioni più semplici guardano le immagini su questo link.
Migliora la postura e fa anche perdere peso.




Oggi ho riscoperto, tramite internet, l'importanza del muscolo psoas e per questo ve ne parlo.

Che relazione c’è tra lo stress e il muscolo Psoas?

Uno stile di vita frenetico e stressante libera elevate quantità di adrenalina nel nostro corpo mantenendo in tensione costante lo psoas (il corpo si prepara a correre). Questo meccanismo di “auto-difesa” è dentro l’istinto naturale di ognuno di noi (la famosa parte rettile). Per capirci meglio: quando un animale si sente in pericolo di vita, scatta l’identico meccanismo, di solito si prepara a correre o s’immobilizza dalla paura.
La nostra parte istintiva lavora allo stesso identico modo:
Stress –> Adrenalina –> Cervello manda gli input al corpo –> Lo psoas si accorcia e s’irrigidisce
Mantenere lo psoas in tensione costante a causa dello stress può portare a gravi conseguenze come:

  • Sciatica,
  • Problemi alle vertebre.
  • Problemi alle spalle.
  • Malfunzionamento degli organi localizzati nell’addome.
  • Problemi digestivi.
  • Degenerazione dell’anca.
  • Mestruazioni dolorose.
  • Altre patologie
Come se non bastasse, essendo collegato al nostro sistema nervoso, lo psoas manderà dei segnali di tensione in tutto il corpo interferendo con la corretta circolazione dei fluidi e della respirazione.
In poche parole, per colpa della tensione cronica di questo muscolo, il nostro corpo riceverà continui segnali di pericolo. Tutto ciò provocherà un affaticamento delle ghiandole surrenali e del sistema immunitario. A complicare le cose ci pensano le nostre cattive abitudini nella postura e nell’attività fisica.
Perché è importante mantenere lo psoas rilassato?
Mantenere rilassato questo muscolo migliorerà notevolmente la nostra qualità di vita, ci sentiremo più vitali e creativi.
Uno psoas libero dalle tensioni garantisce:

  • Una maggiore fluidità del bacino.
  • Un netto miglioramento della postura della colonna vertebrale.
  • Un netto miglioramento delle funzioni degli organi addominali.
  • Una respirazione e un ritmo cardiaco più equilibrati.
  • In fine, ma non ultimo per importanza: migliorando la salute di questo muscolo rigenereremo le nostre energie vitali e ci riconnetteremo col nostro potere creativo.

Perché lo Psoas è chiamato “Il Muscolo dell’Anima”?

In alcune filosofie orientali lo psoas è conosciuto come “il muscolo dell’anima”, un centro di energia principale del corpo. Quanto più lo psoas è flessibile e forte, tanto più la nostra energia vitale potrà fluire attraverso le ossa, la muscolatura e le articolazioni. Lo psoas sarebbe dunque come un organo di canalizzazione di energia, un nucleo che ci connette alla terra, permettendoci di creare un supporto solido ed equilibrato dal centro del nostro bacino. In questo modo la colonna vertebrale si amplia e, attraverso essa, tutta la nostra vitalità può fluire.

Ecco una serie di esercizi per migliorare lo stato di salute del muscolo Psoas.

da Lastella.altervista.org

mercoledì 22 giugno 2016

Medici fantasiosi dell'off-label

ATTENZIONE Ho scoperto che alcuni medici creativi e amanti
dell'off-label ...
(in pratica dare farmaci a casaccio per una malattia che non ha cure)...
..prescrivono questo farmaco (Memantina è il nome della molecola) da anni per combattere i sintomi della Fibromialgia.
Sarà anche che non esiste un farmaco per curare la fibro e sarà che voi medici abbiate riscontrato resitenza ai comuni antidolorifici, sarà anche che siete stufi (mai quanto noi), ma ADDIRITTURA DARE AI Fibromialgici un FARMACO PER la cura dell'ALZHEIMER ... !!
Non ho parole! o meglio si cel'ho, ma mi asterrò...



 

Memantina:

un nome così carino e da farla sembrare innocua, quasi come una mentina... 

Gli effetti indesiderati più comuni di Memantine Merz (osservati in 1-10 pazienti su 100) sono:

  • sonnolenza, 
  • vertigini,  
  • disturbi all'equilibrio,  
  • ipertensione (pressione del sangue elevata),  
  • dispnea (difficoltà di respirazione),  
  • costipazione,  
  • mal di testa,  
  • valori epatici aumentati e ipersensibilità al farmaco (allergia al medicinale).
Per l'elenco completo degli effetti indesiderati rilevati con Memantine Merz, vedere il foglio illustrativo.
Memantine Merz non deve essere utilizzato in soggetti che potrebbero essere ipersensibili (allergici) a memantina cloridrato o a uno qualsiasi degli altri ingredienti.
 



Ma ditemi, amici ed amiche cari:
VALE DAVVERO LA PENA AVVELENARSI COSì ?
Sappiate che la FIBROMIALGIA SI PUò CURARE :-)
Usate i farmaci chimici, se proprio non si può farne a meno e solo in fasi acutissime e per brevi periodi.


L'elenco secco, secondo la mia esperienza di fibromialgica con farmaci e poi senza , e secondo numerosissime altre testimonianze, di quello che ci fa bene è in questo blog.
http://popolofibro.blogspot.it/…/strategia-con-la-fibromial…


La memantina è un farmaco che agisce sul sistema glutamatergico.

Questa molecola, secondo gli esiti di uno studio randomizzato placebo-controllato[2], ha dimostrato di avere una moderata azione di riduzione temporanea del deterioramento cognitivo nella malattia di Alzheimer.
Il glutammato è il principale neurotrasmettitore eccitatorio nell'encefalo. Un'eccessiva stimolazione glutamergica può però causare un danno neuronale, che porta ad una condizione patologica di neurotossicità. Tale condizione di eccitotossicità favorisce quindi un accumulo di calcio all'interno del neurone, fenomeno che si osserva in numerosi processi neurodegenerativi.
http://www.my-personaltrainer.it/farma…/memantine-merz.html…

Tutti gli altri farmaci usati abbandantemente per la Fibromialgia sono usati in modo spopositato e sono tutti OFF-Label e sono
Duloxetina, Lyrica, Gabapetin,



Che cosa sono i Farmaci Off-Label secondo l'AIFA (Agenzia Italiana Farmaco) 

Da un articolo su Quotidiano Sanità :
 
Si definisce “off-label” l’impiego nella pratica clinica di farmaci già registrati ma usati in maniera non conforme (per patologia, popolazione o posologia) a quanto previsto dal riassunto delle caratteristiche del prodotto autorizzato. L’uso off-label riguarda, molto spesso, molecole conosciute e utilizzate da tempo, per le quali le evidenze scientifiche suggeriscono un loro razionale uso anche in situazioni cliniche non approvate da un punto di vista regolatorio. 


Questa pratica è ampiamente diffusa in vari ambiti della medicina, quali, ad esempio, oncologia, reumatologia, neurologia e psichiatria e riguarda la popolazione adulta e quella pediatrica. In campo pediatrico, specialmente a livello neonatale, una cospicua parte delle prescrizioni sia in ospedale sia sul territorio sono off-label.
 

La normativa che regola l’uso off-label dei medicinali indica che il medico, nel prescrivere un farmaco, deve attenersi alle indicazioni terapeutiche, alle vie e alle modalità di somministrazione previste dall’autorizzazione all’immissione in commercio, in quanto tali modalità sono state valutate nella fase di sperimentazione del medicinale. 

Tuttavia la legge permette un uso “diverso” del farmaco qualora il medico curante, sulla base delle evidenze documentate in letteratura e in mancanza di alternative terapeutiche migliori, ritenga necessario somministrare un medicinale al di fuori delle indicazioni d’uso autorizzate.  
La prescrizione di farmaci off-label è dunque consentita e disciplinata da un punto di vista normativo e rappresenta un’importante opportunità che può portare a progressi significativi nella conoscenza e nella terapia di alcune patologie.


Farmaci off-label. La Mayo Clinic svela quello che di solito non si sa su questi medicinali

Non tutti li conoscono, ma molti li usano, pur non consapevoli che si tratta di farmaci off label. Cioè quei medicinali che nella pratica clinica sono impiegati per usi diversi (per patologia, popolazione o posologia) da quelli indicati dalle Agenzie del Farmaco. Ecco quello che di solito non si sa su di loro.

22 AGO - Se alcuni pazienti hanno sentito parlare dei farmaci prescritti ‘off-label’, ovvero al di fuori della loro indicazione d’uso, non tutti quelli che li usano sanno di farlo. Per questo la Mayo Clinic ha pubblicato sulla sua rivista, Mayo Clinics Proceedings, una serie di nozioni, domande e risposte sulla questione, in modo da aiutare i pazienti a capire meglio cosa siano questi medicinali e perché si usano per alcune patologie anche se secondo l’uso ufficiale dovrebbero essere prescritti per altre. “Non abbiamo potere sulle decisioni della Food and Drug Administration – ha spiegato Christopher Wittich della Mayo – ma abbiamo la possibilità di educare personale e pazienti all’uso dei farmaci off-label, in modo che sia i medici che li prescrivono che chi li assume ne conosca rischi e benefici”. 
 

 Ecco i punti salienti del lavoro:
- l’uso di farmaci off-label è comune. Se si considerano i farmaci di più comune prescrizione, circa 1 su cinque risulta usato off-label, ma quando si considera la popolazione di pazienti pediatrici appena dimessi dagli ospedali, la percentuale di piccoli pazienti che fanno uso di almeno un medicinale al di fuori della indicazione d’uso sale al 79%.




- l’uso di farmaci off-label può diventare il trattamento più comune per una determinata condizione. Ad esempio alcuni antidepressivi non sono approvati dall’Fda come trattamento per il dolore neuropatico, eppure alcuni di questi farmaci sono considerati un’opzione di trattamento di prima scelta;
- un esempio di farmaco off-label largamente utilizzato è la morfina nel trattamento del dolore di pazienti pediatrici, così come sui più piccoli non sono spesso approvati per l’uso broncodilatatori per inalazione, antimicrobici, anticonvulsivi, inibitori della pompa protonica, che sono invece spesso su di loro usati;
- ottenere l’approvazione delle agenzie del farmaco per una molecola può essere lungo e costoso, anche nel caso l’ok si riferisca solo a un’aggiunta tra le indicazioni d’uso. Una volta accettata poi, non è detto che la particolare nuova indicazione possa ripagare spesa e sforzo per ottenere l’approvazione; in particolare il problema dei fondi tocca anche alcuni dei farmaci generici, che non hanno più i finanziamenti necessari per affrontare il lungo iter.

domenica 12 giugno 2016

La Petizione ed i miei intenti.

In un'epoca dove l'informazione corre sul web e di meno sui canali classici radio-tv e giornali, quello di aprire una petizione è il mezzo più efficace e veloce per divulgare una condizione e sensibilizzare:
- la classe medica a studiare ed aggiornarsi;
- l'opinione pubblica per avere visibilità;
- la classe politica per sollecitarla nell'esercizio del proprio dovere;
- i cittadini per ricordargli di esercitare i propri diritti. 




Petizione "lo stato Italiano riconosca la Fibromialgia, la Me ed Mcs come malattie invalidanti"

La qui presente iniziativa on line è stata esaminata ed accettata dalla Commissione Europea  per le Petizioni nel marzo 2015 con risposta cartacea e con Protocollo Num.0023/2014


Avere dato voce a tutto il popolo fibromialgico e senza ancora ottenere nulla di concreto non è mia responsabilità (ci mancherebbe...)
Non è in discussione se io simpatica o meno, ci si concentri piuttosto sul conseguimento di un risultato, un obiettivo utile a tutti noi e per il quale non bisogna disdegnare alcun tipo di soluzione, men che meno una tipologia telematica la quale ha il vantaggio di una raggiungibilità ad oggi insperata ed insperabile con qualsiasi altro mezzo visto lo stallo nel quale versano le procedure cartacee finora avviate.  

Da oltre un decennio le pressioni sulle istituzioni sono state portate avanti e concentrate sugli obiettivi del riconoscimento ed tutt'oggi altre iniziative sono in corso da parte di numerose associazioni e comitati.
Per il bene di tutto il popolo fibromialgico accetto ed aderisco a tutte le iniziative, nessuno sa quale sarà quella giusta e definitiva, ma sicuramente ognuno di noi avrà aggiunto un tassello in questo puzzle.

Tra i miei intenti c'è soprattutto quello di fare opera di sensibilizzazione verso le autorità competenti in materia di salute sulle problematiche legate alla Fibromialgia, Encefalomielite Mialgica (o Sindrome della Stanchezza Cronica) e Sensibilità Chimica Multipla, patologie orfane di metodi diagnostici certi e cure specifiche causali. 

Fra i più importanti risultati raggiunti da questa forma di pubblicazione c'è senza ombra di dubbio quello di avere raggiunto tante persone assillate dai numerosi sintomi che non avevano un nome e che leggendo sulla fibromialgia hanno riconosciuto se stessi ed in seguito hanno potuto accertare la diagnosi.

La fibromialgia è fra le 9 malattie al mondo più difficili da diagnosticare.
Pertanto c'è il rischio da un lato di minimizzare i sintomi e dall'altro di ingigantirli, dando luogo ad una percentuale di diagnosi con falsi positivi. In ogni caso c'è urgente necessità che la classe medica sia sufficentemente preparata ed in grado di dare risposte concrete ed esatte.
Sappiamo che la difficoltà di diagnosi è anche dovuta all'assenza di un test diagnostico elettivo, ma è anche vero che di tentativi ce ne sono stati e di ipotesi suggerite da ogni parte del globo, basterebbe studiarle con più attenzione.
Nel frattempo che la ricerca volesse avanzare occupiamoci però in modo adeguato delle persone.  
Dopo anni di ricerche ed interazioni con altri malati e attraverso il contatto con personalità mediche di spicco e ricercatori, la mia posizione da molti condivisa, è chiaramente indirizzata al recupero funzionale psico-fisico delle persone diagnosticate attraverso una serie di interventi mirati.

La richiesta di riconoscimento deve essere finalizzata alla inclusione di queste patologie in un piano sanitario che riabiliti e non medicalizzi a tutti i costi.
L'intento deve essere rivolto al recupero dell'attività motoria ed al reinserimento in posti di lavoro adeguati alle necessità di avere dei ritmi ridotti sia per tipologia di lavoro che per orari.

Intendo altresì oppormi a protocolli che si avvalgono di farmaci off-label quali SSRIs, Antiepilettici ed Oppiacei in maniera continuativa in quanto è riscontrata in queste sindromi la difficoltà di smaltimento delle sostanze chimiche che nel tempo portano ad avere aggravamento della sintomatologia, considerando anche il fatto che quasi tutti i pazienti con fibromialgia e me ed Mcs, diventano farmaco-resistento, ovvero non c'è nessun beneficio sul dolore attraverso la somministrazione dei canoci farmaci usati ed abustati dalla sempre più pigra e cieca classe medica.

Invito e Promuovo la ricerca e lo studio dei malati che in autonomia e/o assistiti da Medici ad indirizzo Naturopatico hanno trovato metodi di cura alternativi e/o integrativi per formare casistiche e nuovi e più efficaci protocolli di cura.

Faccio diffusione di informazioni che riguardano le suddette patologie attraverso mie pubblicazioni e condivisione di articoli scientifici o di altri blog collegati. 
L'anno scorso è stata ottenuta la visibilità al problema del riconoscimento su una testata nazionale molto diffusa come il Sole 24 Ore e benchè sia specializzata in economia e finanza, pubblica mensilmente la rivista per abbonati Salute 24 ore, ed ecco qui l'articolo


Pur non essendo condivisa nemmeno da tutti i pazienti ed operatori vari, la richiesta di Riconoscimento ufficiale delle sucitate patologie da parte dell'istituzione sanitaria sembra essere tanto necessaria quanto irraggiungibile. Un pò per problemi di competizione politica nell'appropriazione del risultato e decantarsi i meriti, e un pò per la difficoltà intrinseca nel dare a tali patologie classificazioni di gravità specifica, ma a mio avviso sono solo dei pretesti che usa il Ministero della salute per non fare.

Le connesse facilitazioni economiche richieste da più associazioni di malati e in più interrogazioni parlamentari sembrano un lusso più che un diritto.
L'assegnazione definitiva di un codice esenzione dei ticket per patologia, rendere diagnosi e il follow-up più disponibili a soddisfare la richiesta di Diagnosi Differenziale ad esclusione di patologie più gravi sia per sospetto che per già accertata FM, ME, CFS, MCS sono diventate miraggi.

Nel mio piccolo spero che prima o poi l'esenzione dai ticket per patologia sarà presto assicurata alle persone con più patologie e soprattutto se collocate in fascie di povertà con basso o bassissimo reddito e che le cure siano rivolte a garantire più autonomia e migliorare la qualità della vita. 
Pertanto mi auguro che le cure siano ad indirizzo riabilitativo e non palliativo.
I malati di Fibromialgia non sono malati terminali.

Morena Pantalone

AGGIORNAMENTO
Oggi 4 Maggio 2019 annuncio che sono in procinto di attuare delle modifiche strutturali alla Petizione "Lo stato Riconosca La Fibromialgia, Mcs, Me ed Ehs come malattie invalidanti"

Non è mia intenzione deludere le vostre aspettative, mai ho assicurato che la mia attività di sensibilizzazione potesse portare al risultato atteso, cioè riconoscimento di malattia con assistenza ed esenzione dei ticket, ma le novità rispetto a questa patologia sono anche migliori da un certo punto di vista, ovvero, se lo stato ci ignora, i politici ci prendono in giro, i medici e le associazioni sfruttano la situazione, noi abbiamo deciso di scavalacare tutti ed uscire dal gioco.
Come?
Trovando la cura e non chiedendo altro allo stato.
Lo stato dovebbe, invece, sistemare tutto il comparto sanità che sta fallendo miseramente con le politiche degli ultimi 20 anni.

I medici dovrebbero cercare di essere migliori ricordando il giuramento di Ippocrate, ricordo "Primo non nuocere" ed attivarsi per fare delle vere diagnosi e non "parcheggiare i malati" in un limbo di non-diagnosi facendo prescrizioni a fiume di farmaci inutili e dannosi se non servono.
Nel limbo della Fibromialgia
Morena Pantalone

mercoledì 8 giugno 2016

La mia strategia contro la fibromialgia


Oggi ho fatto un  giro su facebook e trovato un articolone in inglese sulla fibromialgia che la divide in 6 stadi, ovviamente il 6° il più devastante ed invalidante.
Così mi sono ricordata che anche io che sono stata a quello stadio per molto tempo ed ora posso dire che è passato anche grazie alle mie strategie.


Era andata così: nel 2009 ricevetti quella fatidica ed ingiusta sentenza - "Signora, con la Fibromialgia deve conviverci e non si può fare niente, non c'è cura. Non si muore, ma si sta male da morire" -  che mi fece andare in un bruttissimo e tenace stato di tristezza e disperazione (volutamente non parlo di depressione)
Il corpo ovviamente seguiva il mio stato mentale. 

Paradossalmente è stato meno difficile digerire la diagnosi di cancro, perchè a quello, la medicina ufficiale, benchè sempre troppo interventista ed invasiva, ti da subito un rimedio ed un programma da seguire. 
Ma alla Fibromialgia no, non c'era rimedio che fosse duraturo e risolutivo ed è già tanto se non ti dicono in faccia che ti inventi tutto o che è frutto della tua psiche.
Se non è subito, però dopo un pò di tempo ci pensano i familiari o i vicini conoscenti a farti passare da malata immaginaria. 
Addirittura quando ebbi uno scatto di ira perchè non venivo creduta, una mia zia clericale mi disse che per me ci voleva un esorcismo. 

Cinque lunghi anni di malessere al 6° stadio, ormai vagavo tutto il giorno dal letto al divano e non riuscivo a fare nulla di più. La mattina dopo troppe ore di immobilità il corpo rigidissimo doveva essere aiutato a sollevarsi dal letto. 
Ero diventata dipendente e non mi piaceva. 
Le cure farmacologiche non bastavano a farmi stare meglio per un tempo ragionevole. Mi hanno imbottito di ogni schifezza prodotta in campo farmaceutico. 
Tutti farmaci off-label che significa non specifici per la Fibromialgia.. "ma vediamo, forse l'aiuteranno un pò..." - in pratica solo effetti collaterali ed un 50% effetto placebo.
Il mio corpo ingrassava e non dormivo, la notte le apnee e di giorno la sonnolenza mi relegavano in un limbo ed una vita che non era più mia.

E fu così che dopo mille peregrinaggi in ospedali e visite ed esami sempre tutti con esito negativo, come tante persone malate fanno quando non trovano risposte dal proprio medico e dagli specialisti, mi misi a cercarle su Internet.

Conobbi molte altre persone e feci amicizia virtuale e scambiammo sentimenti, frustrazioni e pianti. 
Leggevo e condividevo alcune ricerche interessanti e sempre più soluzioni sembravano potenzialmente essere in grado di dare sollievo.
Fu difficile credere che si potesse uscire dallo stadio peggiore, ma poi mi incoraggiai e provai a fare qualcosa.

Innanzitutto decisi di dedicarmi a qualcosa di artistico ed incominciai a stare più ore al giorno in attività leggere ma soddisfacenti: intrecciavo cannuccie ricavate dalla carta di giornale per ricavarne cestini, cappelli e borse.

Ritrovai anche una certa voglia di socialità quando andai a vendere i miei prodotti artistici nei mercatini di zona, tanto che accettai anche degli inviti a condurre dei corsi nelle fiere di prodotti artigianali e in sedi scolastiche per bambini per insegnare quella tecnica di intreccio e riciclo della carta.
Ma non stavo benissimo, e stare tante ore in giro ed in posizioni scomode dopo un pò mi stancavano molto e non riuscivo a stare a mio agio in messuna posizione, tanto che i muscoli si irrigidivano e diventavano dolenti.
I farmaci non funzionavano anzi peggioravano la situazione.
Seppi in seguito che il problema tossicologico è molto presente nella fibromialgia ed addirittura sarebbe un terreno fertile per l'instaurarsi della Sensibilità Chimica Multipla.

Le mie soluzioni dalla natura


Iniziai a sostituire i farmaci con rimedi naturopatici ed a fare sempre più lunghe camminate.
La Tilia tomentosa, le camomille, i bagni caldissimi e varie altre "cure della nonna" mi rinforzavano il senso di fiducia nella natura ed accresceva anche l'autostima, molto utile per prendere in mano la propria salute. 

Dopo avere sospeso i farmaci in modo graduale e attraverso l'aiuto della Cannabis terapeutica, sono passata ad aiutare il mio corpo con una serie di disintossicazioni con erbe e lavaggi intestinali.
Provai anche il lavaggio epatico, ma lo ritenni troppo faticoso e stressante. In ogni caso fu efficace per farmi ripulire da tossicità di farmaci ed alimentazione non corretta.
Dalle mie ricerche sono arrivata a definire un elenco di integratori a me necessari per stare meglio ed essendo ancora in corso di sperimentazione mia personale mi riserverò di fare eventuali aggiornamenti.

I miei Integratori 


Le mie ricerche sono finalizzate a trovare rimedi per rinforzare i processi di autoriparazione naturali del corpo utili sia per la fibromialgia che per evitare la recidiva del cancro. 
Pertanto, essendo questo un percorso personalizzato non può essere considerato universale per tutti pazienti, ma insieme ad altre persone sulla strada della guarigione e miglioramento dello stato di salute psico-fisica, porto la mia testimonianza e la condivido.

SERPLUS

Sto sperimentando per la seconda volta il Serplus e lo Zinco con Protocollo alimentare ed ho deciso che lo farò due volte l'anno per tre mesi. Agisce sull'intestino togliendo l'infiammazione e stimolando produzione di Serotonina.
Dovrei proseguire secondo protocollo con rieducazone alimentare, ma sono un pò anarchica e poco propensa a diete e mi piacque il protocollo del prof. Mainardi proprio perchè alla fine del percorso si mangia tutto e così faccio. 

ACIDO ASCORBICO

Chiamato più comunemente Vitamina C, è l'integratore che assumo da più tempo in assoluto. Ogni volta che ho provato a stare senza me ne sono pentita.
Mi da forza e mi fa sentire stabile fisicamente.
Ne prendevo 1,5 grammi al giorno, ma da quando ho scoperto gli effetti che si possono ottenere preso ad alto dosaggio mi sento ancora meglio.
Quindi ho comprato 5 kili di Acido ascorbico, diviso in bustine da 50 grammi e ne assumo 12 grammi al giorno, ma sto aumentando in questi giorni.  

Strategie di altro tipo 

Rallentare il ritmo e migliorare le relazioni.
Ottimizzare tutto, snellire le pratiche ed evitare le polemiche con la gente per non disperdere energie utili a mantenersi vivi e bene.
  E ormai da una vita che so di avere le pile un pò scariche, così ho dovuto modulare il passo e sono diventata bradipo sempre di più.
Tutto ciò senza farmi alcun problema rispetto a ciò che possono pensare le altre persone.

Quindi ho dovuto ridurre al minimo le attività dividendole in piacevoli e doverose, laddove è possibile preferisco iniziare con il piacere, e cerco di ottimizzare le faccende doverose in modo che siano meno faticose e ripetitive (strategie casalinghe che abbiamo tutti imparato).
Ovviamente tutto ciò si inquadra meglio se non ci sono impegni lavorativi.
Attualmente posso permettermi di scegliere il mio ritmo di attività perché non un lavoro fisso.

Una cosa fondamentale è valutare bene come gestiamo i rapporti interpersonali per fare in modo che non siano dispersivi di energia sia nell'immediato che ad effetto tardivo. Nel senso che è meglio risolvere subito le questioni per non avere strascichi.

Ci sono due tipologie di relazioni: Fisse ed occasionali
Per le relazioni fisse ( familiari e lavorative) , anche se può sembrare troppo opportunistico, ho dovuto imparare a  gestirle senza sprecare energia e per questo bisogna riuscire a trasmettere agli altri i vari malesseri e le problematiche giornaliere in maniera proporzionata all'evento ed evitando di perpetuare i lamenti, in modo che le persone siano più collaborative nel momento di maggiore bisogno.
Ho tenuto conto del fatto che la Fibromialgia è difficile e insopportabile per chi ce l'ha addosso, ma anche per chi la vive di riflesso. 
Questo dosaggio di energie richiede molta maturità e saggezza che si acquisisce nel corso della vita.
Per le interazoni occasionali intendo quelle che accadono uscendo di casa per la spesa o commissioni in uffici dove l'incontro con qualcuno può essere più o meno gradevole.
Ponendoci in maniera educata e gentile col prossimo in teoria dovremmo evitare brutte situazioni, nel senso di - non ce le andiamo a cercare -  Ma si sa il mondo sta andando un pò a rotoli ed è sempre più facile trovare gente stressata in giro ai massimi livelli ed una piccola cosa può diventare un grande problema (parcheggi , code ecc ecc ) per questo evito da tanto tempo grandi assembramenti di persone,  uscire nelle ore di punta (se non costretta da appuntamento) , prediligo le domeniche a casa ed uscire quando la gente è a pranzo, insomma, un pò controccorrente, lo sono sempre stata, forse già sapevo che dovevo risparmiare energia , la fibro ce l'abbiamo da sempre senza saperlo.

Ogni cura andrebbe personalizzata. Questa è la mia, chissà se ti sarà utile...?