mercoledì 18 maggio 2016

Se ci fosse una porta dedicata alla cura della Fibromialgia

E se il SSN disponesse per ogni città di un servizio così?

Entrare e parlare di sé e dei disturbi che ci affliggono, 
senza dovere cercare di essere creduti,
come sarebbe il nostro decorso?

La metà del male probabilmente sparirebbe.
Non dovere lottare per essere creduti, che sogno...

Parlare semplicemente dei propri problemi e sentirsi dire:
"stia tranquilla, insieme troveremo la cura personalizzata"
sì, perché ogni persona risponde in modo diverso alle terapie.

Immagino che non starei su internet per un po' e smetterei di cercare soluzioni.
Che bello sarebbe sentirsi curati e non doverci pensare da soli.

In tutta Italia e nel mondo si sa ormai cosa è la fibromialgia
quello che manca è la voglia di curarla, evidentemente.
I pazienti di questa patologia sono tra i più difficili da diagnosticare e trattare:
  • nessun farmaco funziona per molto tempo, 
  • a lungo andare il medico si sente frustrato,
  • noi più di lui.

Eppure...

Per quanto riguarda la cura, o meglio, le cure:
sempre più persone hanno trovato giovamento con metodi alternativi.
 
L'esigenza di stare bene è tale che una persona lasciata a sé stessa si mette in ascolto del proprio corpo e cerca il rimedio personalizzato.
Il SSN dovrebbe farsi carico di creare centri di studio della Fibromialgia ed evitare di prescrivere protocolli standard, ma elaborare una serie di interventi risolutivi e mirati (non palliativi) da proporre e sperimentare.
Avrei trovato le cure, ma lo Stato sociale è morto: non posso permettermele.

Gli errori della Reumatologia

Essere inquadrati in un comparto che propone farmaci inadeguati porta al fallimento delle cure specifiche.
Anche se non abbiamo un marker specifico per la Fibromialgia che ci definisca con assoluta certezza, il problema è uno solo: 
ci manca la Serotonina e la capacità di riprodurla. 

Solo in questo modo dobbiamo essere inquadrate. 
Tutta la sintomatologia che deriva da questa carenza si ridurrebbe se si mettessero in atto le strategie per fare innalzare i livelli di questo neurotrasmettitore. 
Ci sono studi ed evidenze, basta volerlo, ma senza cadere nella facile soluzione (inutile) della diagnosi psicosomatica.

Dopo anni ed anni di trattamenti con oppiacei e antidepressivi, posso dire con certezza che questi mi hanno procurato più danni che benefici.
Il doppio errore dei reumatologi è quello di prescrivere farmaci inutili e dannosi e dare al paziente la sensazione di essere inquadrato come malato difficile o addirittura incurabile. Praticamente spacciato.

Un fibromialgico non è un malato terminale!

Una frase inflazionata nelle diagnosi induce le persone a stare più male: 
"Non c'è niente da fare, non c'è una cura, lei è condannata al dolore. Ma non si preoccupi, non si muore di Fibromialgia".
Questo modo di trattare le persone è disumano: la diagnosi del tumore al seno mi ha procurato meno stress, che altro aggiungere?

Oltre quella porta con scritto: "Servizio per la cura della Fibromialgia", non vorrei trovare un altro delegato del "ministro" che dispensa danni chimici, ma una persona che abbia a cuore la salute dei pazienti, una persona stipendiata dallo Stato sociale di cui sopra e non dalla BigPharma per incrementarsi clienti.
Insomma, una persona che faccia il medico con passione e alto senso di responsabilità.
Una rivoluzione auspicabile è possibile?
Non lo so, ma porsi domande giuste è un primo passo verso la verità.

 Morena Pantalone










mercoledì 11 maggio 2016

Sono arrivato alla Fibromialgia seguendo la strada del dolore

Le mie idee sulla fibromialgia. 

 

a cura del Prof Paolo Mainardi

Neuro Chimico Universitario dal 1981, lavora in un centro per l'Epilessia.

La struttura chimica della Serotonina in un gioiello
Dallo studio dell'Epilessia alla Fibromialgia

Negli anni '90 abbiamo contribuito a dimostrare che i farmaci antidepressivi SSRIs (ricaptatori di Serotonina) sono anche anticonvulsivi, erano ritenuti proconvulsivi. 
Per confermare questi ns risultati ho identificato in una sieroproteina del latte, l'Alfa-LattoAlbumina (ALAC), un agente in grado di potenziare la Serotonina cerebrale, quindi di facilitare il controllo delle crisi. 
I risultati ottenuti sia clinici che su modelli sperimentali, l'hanno fatta entrare nei programmi di screening dei nuovi farmaci dell'NIH (USA) (non è semplice entrarci).

Avevo individuato questa proteina in quanto studi del nutrizionista olandese Markus dimostrano che è effettivamente in grado di aumentare il rapporto plasmatico del Triptofano (Trp) sui suoi competitori alla captazione cerebrale i LNAAs (tyr val met iso leu phe), da cui dipende la captazione cerebrale di Trp e quindi la sintesi cerebrale di Serotonina. Il trp è l solo precursore della Serotonina.
In effetti, bassi livelli di Trp sono riportati nei pazienti epilettici, ed io avevo valutato una riduzione di un terzo nella captazione cerebrale di Trp in pazienti epilettici.
Nel 2005 Jobe su J nerochem, citando i ns lavori, conferma l'azione anticonvulsiva degli SSRIs. Lo stesso Jobe nel 1992 aveva trovato bassi livelli di Trp nei pazienti con Fibromialgia!
Yunus MB, Dailey JW, Aldag JC, Masi AT, Jobe PC. Plasma tryptophan and other amino acids in primary fibromyalgia: a controlled study. J Rheumatol 1992;19:90–4.

Cosa è che accomuna l'epilessia e la fibromialgia? 
Il Trp controlla la sintesi cerebrale dei Neuropeptidi, tra cui l'NPY, che è stato definito un anticonvulsivo endogeno per la sua potente azione anticonvulsiva se iniettato nel cervello di animali, ma l'NPY è legato alla trasmissione del dolore. Aumentare il suo livello cerebrale aumenta la soglia del dolore.

Perchè ci sono bassi livelli plasmatici di Trp nell'Epilessia, nella Depressione, nella Sclerosi Multipla, nella Fibromialgia e in altre patologie neurologiche?
Una eccessiva decarbossilazione intestinale può esserne la causa, una alterazione della flora batterica produce una elevata decarbossilazione degli ammino acidi proteici, il Trp è decarbossilato a Indolo e Scatolo, i cui livelli urinari sono marker della disbiosi.
Per tale carenza viene proposta l'assunzione del 5-idrossi-Trp, ma purtroppo a livello intestinale l'assorbimento si riduce ed è simile a quello del Triptofano, ovvero il 75% della dose orale è escreta nelle feci. 
Comune a queste patologie è la presenza di problemi intestinali e, secondo me, non è un caso, ma la causa. 
Problemi intestinali sono riportati in molte patologie relazionate alla Serotonina, dalla Depressione, la Parkinson, all'Epilessia...

La proteina  (ALAC) da me identificata in quanto ricca di Trp e povera dei suoi competitori, in realtà, è un potente probiotico intestinale. 
Il suo primo compito nel latte materno (costituisce il 40% delle proteine del colostro) è quello di attivare i processi assorbitivi intestinali, diminuendo la permeabilità intestinale e attivando una corretta flora. 
Diversi studi mostrano la capacità di questa proteina di correggere il pH intestinale, stimolare la secrezione di muco e il rilascio di prostaglandine nell'intestino, hanno azioni di rinforzo e protettive della membrana intestinale, etc.

Lo so, sembra tutto molto semplice, ma anche controllare le crisi nei pazienti farmacoresistenti sembrava difficile e i risultati ottenuti sono strabilianti. 
Inoltre, l'ALAC non dà effetti collaterali, potenzia le funzioni cognitive, migliora la qualità del sonno, tutte azioni documentate da studi scientifici controllati.

Non sono un esperto di Fibromialgia, le mie idee nel campo dell'Epilessia stanno riscuotendo successo nel mondo scientifico, importanti riviste mi chiedono di scrivere review, l'Elsevier mi offre addirittura di scrivere un libro (con chi voglio su cosa voglio).

Sono arrivato alla Fibromialgia seguendo la strada del dolore 
Alcune crisi convulsive nell'Epilessia sono scatenate dalla percezione del dolore, la trasmissione del dolore è coinvolta nella Cefalea muscolo-tensiva, patologia dove ancora entra in gioco questa sieroproteina, che a detta dei medici sembra dare risultati interessanti e sempre più numerosi la stanno prescrivendo.

E' stato proprio questo ampio spettro d'azione che mi ha stimolato ad approfondire, intuendo come le azioni siano solo a livello intestinale, ben chiare e ben riportate in letteratura. 
Il dolore e la fatica sono segnali interconnessi, il sintomo della fatica è presente in molte patologie neurologiche, ma tutte possono essere relazionate ad un basso livello di NPY.

Dephour dimostra che provocando processi infiammatori intestinali si diminuisce la soglia convulsiva in animali sottoposti ad agenti epilettogeni. L'infiammazione intestinale produce una disbiosi, quindi, una diminuzione di Trp e una conseguente diminuzione di NPY cerebrale.
Grazie per la vs attenzione
Paolo Mainardi

mercoledì 4 maggio 2016

FIBROMIALGIA, ME,CFS ed MCS: Riconoscimento e Cure Alternative

FIBROMIALGIA, ME,CFS ed MCS:

Invalidità , Riconoscimento e Cure Alternative non farmacologiche per migliorare la qualità della vita e non doversi sentire invalidi.

Attraverso un profondo risanamento della flora intestinale ritrovare equilibri perduti e sentirsi meglio per non dovere mollare lavoro e attività quotidiane.

 

 Secondo le ultime ricerche, nella fibromialgia si presentano:
  • ridotta concentrazione plasmatica di serotonina
  • aumento dei siti di ricaptazione piastrinica della serotonina
  • ridotti livelli plasmatici del triptofano
  • aumento, di oltre quattro volte i valori normali, della sostanza P (neurotrasmettitore responsabile del dolore) nel liquido cefalo-rachidiano.

Nella Fibromialgia, si  presenta una neuropatia superficiale.

Si verifica senza poterlo dimostrare con esami, una flogosi delle terminazioni nervose periferiche cutanee e questa  infiammazione continua, invia al cervello sintomi dolorosi senza motivo. Segnali inutili, ma terribilmente invalidante è conviverci senza avere un rimedio efficace.
In molti pazienti fibromialgici è presente un'alterata risposta alle sostanze chimiche, ovvero assistiamo a reazioni avverse nei confronti di prodotti chimici alimentari, cosmetici e farmaci, ma anche una resistenza alla efficacia di antidolorifici. (farmaco-resistenza)
Tra i sintomi legati alla Fibromialgia, infatti, abbiamo la rosacea e l'orticaria da additivi chimici alimentari.

Sindrome del colon Irritabile nella fibromialgia.

Nonostante in alcuni pazienti, la sindrome del colon irritabile non dia da subito evidenti sintomi, questa è pronta a manifestarsi qualora il paziente, abituato da anni ad assumere farmaci quali oppiacei ed antidepressivi,  si trovi a passare una finestra di stop ai farmaci, o sia diventato sensibile per altri motivi.

Vi è inoltre concomitanza tra Fibromialgia e malattie autoimmuni.

La più frequente è la tiroidite autoimmune di Hashimoto con la presenza di alti titoli anticorpali o la presenza di anticorpi diretti contro altri virus in particolare EBV (Epstein Barr Virus) e HZ (Herpes Zooster) considerati responsabili della sindrome da astenia post infettiva.
Altre associazioni: il Diabete tipo 2, il Lupus Eritematoso Sistemico, l'Artrite Reumatoide, e la Sindrome di Sjorgren. 
Infine un paziente su tre affetto da Fibromialgia presenta positività degli ANA (Anticorpi Antinucleo) ed il cui significato resta insoluto.

L’eliminazione di tutti i sintomi non è attualmente possibile con le linee guida attuali, in Italia.
E' necessaria una dettagliata analisi dei sintomi riferiti dal paziente avendo cura nel procedere con le diverse strategie terapeutiche, e soprattutto dare molta attenzione alla disbiosi intestinale, che ultimamente ha buone risposte con protocolli rieducativi della alimentazione e risolutivi nella eliminazione dell'infiammazione intestinale, causa di tutta la carenza di Serotonina , vit. D e dell'indebolimento delle difese immunitarie..

Di che cosa necessitano I malati italiani di Fibromialgia, Me, Cfs ed Mcs

I malati italiani di fibromialgia, Me, Cfs ed Mcs chiedono il riconoscimento di malattia con 35-40% invalidità fino a salire a seconda dei gradi di severità accertabili con in criteri di classificazione The American College of Rheumatology (Preliminary Diagnostic Criteria for FM and Measurement of Symptoms severity) che tengono conto dei 3 principali sintomi più invalidanti - l’affaticamento, il sonno non ristoratore, ed i problemi cognitivi - e che perdurino per più di tre mesi e siano resistenti a terapie farmacologiche classiche.
Particolari attenzioni agli interventi mirati per i malati di Sensibilità Chimica Multipla 
Unico caso da me conosciuto, in Italia, quello della Sig.ra Pia Zirpolo di Lodi (MI), che andrebbe preso come un precedente da replicare al bisogno per altri malati con simili affezioni e sintomi. E' un primo passo che non può lasciare indifferenti le altre migliaia di persone che ne soffrono.
  • Ci devono essere protocolli di diagnosi e cura con speciale indirizzo Non-Farmacologico e a carico totale o parziale del SSN, anche secondo il reddito pro-capite e familiare.
  • Accesso alle terme due - tre volte l'anno e programmi fisioterapici in acqua calda integrati di soggiorno totale o parziale a seconda del reddito.
  • Non devono mancare i controlli periodici (follow-up), da effettuarsi presso centri specialistici dedicati esclusivamente allo studio e cura delle malattie su menzionate e con percorsi personalizzati .
  •  Servono accurate indagini con esami ematici e strumentali per effettuare diagnosi differenziali, ad escludere altre patologie più gravi.
  • Bisogna favorire, inoltre,  l'accesso dei malati nei centri di terapia del dolore cronico ed indirizzarli nei casi specifici verso sedazione del dolore con Bedrocan (Cannabis terapeutica per via orale).
Il percorso per ogni malato dovrebbe, comunque , essere finalizzato al recupero di funzionalità motoria e cognitiva, la quale diventa difficile se si applicano gli attuali protocolli, solo palliativi - a base di antidepressivi SSRIs (come Cymbalta, il più usato) ed oppiacei che contribuiscono ad intossicare un terreno già sovraccarico e con difficoltà a smaltire sostanze tossiche e chimiche estranee.
Benchè in alcuni casi ci sia la sovrapposizione di depressione, dove una terapia antidepressiva sarebbe giustificata, c'è la tendenza, anche in assenza di chiari sintomi con basso tono dell'umore, alla facile prescrizione di antidepressivi, con la scusa di ricaptare Serotonina, la cui carenza è la causa di risposta inadeguata agli stimoli dolorosi e non. 
Il malato viene subito etichettato come "caso irrisolvibile" e medicalizzato in sezione psichiatrica con chiari e conseguenti peggioramenti, soprattutto sulla lucidità, sull'essere vigili e concentrati. 
Aumentano inoltre, a causa degli effetti collaterali farmacologici, sintomi quali vertigini, insonnia, acufeni, ansia e depressione, rush cutanei, orticarie, stitichezza e diarrea.
Non di meno si assistono a casi di farmaco resistenza e intossicazione in seguito ad uso di Naltrexone (LND), Cortisone e Lyryca.
Pazienti appena approdati e diagnosticati dal reumatologo sono facilmente influenzabili e si prestano a provarle tutte e si trovano così in un girone infermale, medici ed operatori sanitari che non classificano i fibromialgici come malati veri, ma spesso ipocondriaci e immaginari che si attaccano alla speranza di una pillolina che faccia passare tutto.
Per quanto riguarda il lavoro?

I medici del lavoro devono rendersi conto delle inabilità e delle limitazioni ai movimenti per conferire  mansioni  lavorative piú leggere sia in termini di stress psicologico che fisico.
Ma, ove  non ci  siano disponobili tali mansioni , non si deve  applicare il licenziamento. Diamo vigore alle la leggi 68 e 104.
Facciamo in modo che ci sia un posto di lavoro adeguato al reinserimento delle persone in età produttiva.
Un prepensionamento o anche un assegno di invalidità,  in caso fosse impossibile trovare un lavoro.

Fibromialgia e disabilità

La disabilità, che si associa al dolore cronico, è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come "una limitazione o una perdita , derivante da un’alterazione , della capacità di eseguire un’attività nella maniera o nel range considerato normale per un essere umano".
Il riferimento al termine "attività" è inteso come capacità lavorativa.
Ma bisogna considerare anche la restrizione nello svolgimento delle varie attività quotidiane della vita.

Dichiarazione di Copenaghen

l’OMS, grazie alla "Dichiarazione di Copenaghen" del 1992, ammette l’esistenza di questa sindrome.
Vari Stati europei, eccetto l'Italia,  hanno aderito.
Il Parlamento europeo ha invece approvato nel 2008 una dichiarazione, che riconosce la Fibromialgia come non  ancora inserita nel Registro ufficiale delle malattie nell'Unione europea.
I  pazienti fibromialgici effettuano più visite generiche e specialistiche, ottengono numerosi certificati di malattia e ricorrono anche ai servizi di degenza.

In Italia

Da molti anni gruppi di malati ed Associazioni si sono mossi in un'opera di sensibilizzazione verso le autorità sanitarie competenti affinché venga messa in atto una serie di interventi per la cura e la diagnosi precoce, ma nessun risultato è stato raggiunto in concreto anche in regioni come il Veneto, dove la Mcs ha un riconoscimento dal 2013 e la Fibromialgia dal 2015.
Rimane tutto sulla carta, purtroppo.
I malati di fibromialgia, Encefalomielite Mialgica Benigna, Sindrome della Stanchezza Cronica e Sensibilità Chimica Multipla, fanno comodo così come sono, sia alla politica, sia alla classe medica e farmaceutica, nonchè alla frangia estrema di autocertificati sedicenti guaritori cui spesso ci si affida spendendo fino all'ultima delle risorse disponibili, per poi accorgersi che non ne valeva la pena.
Inoltre, la più grande menzogna è costituita dal fatto che viene dato da intendere ai pazienti che non ci sia nulla da fare, che sia una patologia con cui convivere fino alla fine, invalidi e doloranti nella degenerazione dei muscoli.
Queste gravi affermazioni, congiuntamente al fatto di non essere riconosciuti come malati con un problema, contribuiscono ad aggravare le sintomatologie e - dal mio punto di vista di fibromialgica uscita dalla medicalizzazione imposta dai reumatologi scriteriati - sono una forma di violenza legalizzata proposta con ambiguità con fine di lucro, poichè più farmaci (inutili e dannosi) vengono prescritti, più la gente si ammala, più loro guadagnano.

In conclusione

Le cure ci sono e sono anche efficaci, di vario tipo, sono non invasive e tendenti alla riabilitazione e al rinforzo delle abilità motorie e cognitive, ma evidentemente non abbiamo interlocutori politici validi, cioè non disponiamo di una intermediazione capace di ripristinare quello stato sociale degno di tale definizione, cioè con una assistenza sanitaria motivata da umanità e regolata da una deontologia medica professionale sulla quale fare affidamento. 

Cercate la vostra cura personalizzata: nel mio caso ha funzionato stare lontana dagli ospedali il più possibile e curarmi in modo naturale. E' stato possibile anche per una scettica come me, data l'educazione sanitaria-ospedaliera ricevuta fin dall'età di 17 anni. 
I Farmaci dovrebbero essere usati esclusivamente a fin di bene nei casi di stati morbosi acuti, tutte le altre malattie cronico-degenerative che portano all'invalidità sono state provocate e quindi assolutamente "Iatrogene".

Stop farmaci=stop malattie croniche

link utili di riferimento per le cure Naturali alternative al farmaco

- Dieta ottimale secondo il Neurochimico Paolo Mainardi in un video registrato alla conferenza B4eat tenutasi in Ottobre 2015 ad Abano
- Sandro Santolin l'ideatore di Primus Pane è riuscito a creare un pane sostanzialmente unico perché migliorato sotto tutti gli aspetti : 100% integrale e composto da oltre 13 ingredienti tra farine integrali, legumi ed erbe. Un pane vivo grazie alle fermentazioni naturali enzimatiche non distrutte dalla cottura e che alza pochissimo il picco glicemico. Un pane da provare. Alimentiamo la salute organizza un gruppo di acquisto con i suoi soci. per info chiedere a info@alimentiamolasalute.org
- Dibattito internazionale su Alimentazione Vegetale e Stile di Vita Integrale

Testimonianze di guarigioni e cure riuscite senza l'ausilio dei farmaci:

- Alessandra Castellani parla della inutilità delle diete a privazione. https://www.youtube.com/watch?v=oAXbWvmek2g
- Una anonima racconta come si è curata con la Naturopatia

 Libri consigliati per le cure scritti da chi ne ha sofferto

- Marta Tutak - "Fibromialgia, si può guarire..."
- Giovanna Paesani "Fibromialgia: la scia trasparente"